L'invecchiamento attivo

È giunto il momento di sfatare lo stereotipo, ancora molto radicato nella nostra società, dell’anziano inattivo, passivo, che non sa come occupare le lunghe ore della propria giornata. Studi condotti negli U.S.A., ma che possiamo ritenere validi anche per la situazione europea, dimostrano che in realtà la stragrande maggioranza degli anziani in buona salute manifesta il desiderio di continuare a lavorare anche dopo il raggiungimento dell’età pensionabile con lo scopo di mantenersi attivi e produttivi; inoltre, risulta che anche chi desidera, invece, ritirarsi dal lavoro coltiva interessi in molti ambiti, quali fare viaggi culturali, dedicarsi ai propri hobby e intraprendere nuovi progetti.

Bisogna, infatti, tener presente che anche la fase più tarda della vita può offrire opportunità di crescita e soddisfazione personale, poiché gli anziani in buona salute sono ancora in grado di apprendere attività complesse e di mettere a frutto le loro competenze e la lunga esperienza accumulata negli anni. Dunque, invecchiare in maniera attiva e soddisfacente si può, adottando uno stile di vita sano che aiuti a mantenersi in forma sia a livello fisico che cognitivo.

Per mantenersi in salute, anche nella terza età, è necessario fare regolare attività fisica, la quale ha effetti positivi non soltanto sul corpo ma anche sul funzionamento cognitivo di chi la pratica. L’esercizio fisico, infatti, è raccomandato anche per combattere eventuali sintomi di ansia e depressione, mentre al contempo promuove l’instaurarsi di nuove relazioni sociali se l’attività fisica è condotta in gruppo. Esistono anche degli studi che suggeriscono che alimentarsi seguendo la dieta mediterranea si associa ad un abbassamento del rischio di insorgenza di malattie coronariche e cardiovascolari e, quindi, all’allungamento dell’aspettativa di vita, perciò un’equilibrata dieta mediterranea è altamente raccomandata.

Per riuscire a mantenersi attivi risulta importante anche potenziare tutte quelle abilità emotive, cognitive, sociali e di personalità che l’individuo possiede. Alcuni studi hanno, infatti, dimostrato che chi è ottimista e possiede un buon senso di controllo e di autoefficacia in vari ambiti è più propenso a comportarsi in maniera consona alla promozione della propria salute e alla prevenzione delle malattie, instaurando così un circolo virtuoso che avrà come effetto positivo quello di far sentire l’individuo sempre più in grado di far fronte a potenziali situazioni ed eventi negativi.

Desideriamo concludere questa breve panoramica accennando ad una ricerca che mette in luce alcuni importanti aspetti positivi dell’impegnarsi in attività piacevoli. Da tale ricerca risulta, infatti, che svolgere attività considerate piacevoli possa contribuire a migliorare la salute fisica, a mantenere le abilità della vita di tutti i giorni, a potenziare i contatti sociali, a incrementare le abilità cognitive e, infine, a promuovere atteggiamenti positivi verso se stessi e verso l’ambiente che ci circonda.

In questo periodo di drammatica emergenza sanitaria da CoVid – 19, che vede sicuramente la popolazione anziana come la più penalizzata sia in termini di salute fisica che in termini di isolamento sociale, è ancora più necessario porre attenzione a mantenersi attivi sia fisicamente che mentalmente, sebbene confinati tra le mura domestiche, organizzando e pianificando attentamente la giornata; suddividendo le attività da svolgere tra quelle culinarie, di cura della casa e della persona, di esercizio fisico e di allenamento per la mente. È opportuno mantenersi in buona forma fisica e mentale per essere poi in grado di riprendere al meglio le proprie consuete attività al termine del periodo di emergenza.
Dr.ssa Linda Savelli

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

  • De beni, R., Borella, E. (a cura di), (2015), Psicologia dell’Invecchiamento e della Longevità. Bologna: Il Mulinoo.
  • Vademecum buone prassi invecchiamento labi.psy.unipd.it.