Spesso i genitori in ansia per il comportamento dei figli piccoli, irrispettoso delle regole, poco attento e iper-stimolato, ricorrono preoccupati alla consulenza di professionisti della salute mentale e dell’educazione, auto diagnosticando al figlio irrequieto e poco gestibile un disturbo della condotta (DOP), che ha sintomi specifici che soltanto uno specialista può diagnosticare tramite test e osservazione clinica. In realtà, questi bambini che sviluppano difficoltà a relazionarsi con l’ambiente che li circonda e che fanno sentire i genitori impotenti e incapaci di governarne il comportamento, spesso sono soltanto bambini “disubbidienti”, che non tollerano i “no” dettati dagli adulti. È importante ribadire che le regole sono necessarie nell’educazione dei figli, per l’insegnamento di ciò che è lecito e di ciò che non lo è, di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.

È dall’interiorizzazione delle regole, infatti, che i bambini imparano cosa possono o non possono fare, inoltre, le regole forniscono sicurezza e permettono al piccolo di adattarsi al mondo delle relazioni, insegnandogli a comportarsi “correttamente” e a portare rispetto agli altri. Si tratta, quindi, di individuare poche regole (evitare limiti in eccesso, che non permettono al figlio di sperimentarsi in autonomia) ma fondamentali e comprensibili per il bambino.

Ma perché alcuni bambini sono più disobbedienti di altri? Secondo Barkley, Benton & Daffi (20169 , i fattori possono essere diversi: si va dal temperamento del bambino, che può essere più sensibile a rabbia e frustrazione, agli stili di attaccamento dei genitori che si riflettono in quello instaurato con il figlio, alla capacità dei genitori di “leggere” e quindi di soddisfare i reali bisogni del bambino e, infine, a eventi traumatici che possono influenzare negativamente il clima familiare (lutti, malattie invalidanti, perdita del posto di lavoro ecc.).

Fondamentale è che i genitori mantengano un atteggiamento coerente e calmo verso il figlio e non rinforzino il comportamento “capriccioso” cedendo al ricatto del piccolo, che la volta seguente utilizzerà nuovamente la strategia del “capriccio” perché “funziona” e, nsistendo, ottiene ciò che desidera.

Uno stile genitoriale autorevole ma non autoritario aiuta a regolare il comportamento del bambino, con ripercussioni positive sul clima familiare e sulla relazione genitori – figli.

Riferimento bibliografico

Barkley R.A., Benton, C. & Daffi, G. (2016)” Mio figlio è impossibile. Come migliorare i comportamenti oppositivi del Bambino”, Erickson.