Di Paola Cortini Pedagogista

La rabbia è un’emozione frequente nel bambino ed è importante per i genitori conoscerla da subito affinché il figlio possa instaurare relazioni soddisfacenti con i coetanei e in famiglia.

Fondamentale diventa, allora, sapere come gestire il figlio in preda alla rabbia.

 Ma come si può definire la Rabbia? 

Si tratta di un’emozione naturale, che tutti proviamo, adattiva per la sopravvivenza e l’evoluzione della nostra specie. Come tale, quindi, non va negata ma gestita correttamente fin dall’infanzia.

Tutte le emozioni sono importantissime: ci connettono con gli altri e sono provate da tutti, adulti e bambini; inoltre, possono riguardare sensazioni piacevoli oppure spiacevoli. L’emozione è perciò qualcosa che va a innescare un certo comportamento e va a influenzare l’interazione con l’ambiente. 

Le emozioni di base sono poche e sono innate e universali: la gioia, la paura, la rabbia e la tristezza; di seguito, il loro sviluppo:

. 0-2 mesi: si può parlare di reazioni emotive innate prive di effettivo valore comunicativo.

. 3-9 mesi: il valore delle emozioni assume un aspetto comunicativo. Compare il sorriso quando il volto di una persona si avvicina al bambino, che si evolve poi in altre emozioni quali la sorpresa, la collera, la paura.

. 9-24 mesi: la consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante induce il bambino a sviluppare le cosiddette emozioni sociali quali timidezza, vergogna e colpa.

. Dopo i 24 mesi il bambino impara sempre più a regolare le sue emozioni grazie alle regole da rispettare impartite via via dai genitori e dagli altri adulti di riferimento.

I bambini prima dei 7 anni, comunque, fanno fatica a regolare in autonomia le loro emozioni e non comprendono che una persona può provare più emozioni tra loro contrastanti. Pertanto, hanno bisogno di un aiuto concreto da parte dell’adulto che lo guida nella autoregolazione e che gli sappia indicare valide alternative nell’esternazione di quelle emozioni che sono percepite come spiacevoli (rabbia, disgusto, tristezza). 

La rabbia è sempre l’espressione di un bisogno del bambino: è la prima tappa del processo di rinuncia che il bambino deve vivere per giungere all’accettazione delle frustrazioni che prova.

La frustrazione, se moderata, è costruttiva e può essere utile al futuro sviluppo dell’individuo, a condizione però che la collera che il piccolo prova in concomitanza con la frustrazione di un suo desiderio, venga sempre capita, accolta e rispettata dall’adulto.

Il bambino non ha ancora sviluppato un vero e proprio autocontrollo delle sue azioni, quindi, i suoi gesti sono disordinati e per questo ha bisogno di sentirsi rassicurato.  Ha bisogno di tutto l’amore e il sostegno dell’adulto presente, che gli può offrire tenerezza trasmettendogli al contempo un messaggio positivo. È fondamentale che l’adulto riesca a far esprimere al bambino la collera percepita senza giudizio o disapprovazione.

I bambini quando si ARRABBIANO sono preda delle loro frustrazioni e non è mai conveniente usare frasi del tipo “Non piangere, smettila subito”. Così, infatti, non si aiuta il bambino a gestire la sua emozione, anzi riusciamo soltanto a peggiorarla. In questi momenti il bambino ha bisogno di parole che lo aiutino a esprimere adeguatamente quanto prova, così la sua rabbia lentamente si dissolverà; anche un semplice abbraccio che comunica vicinanza emotiva può funzionare. Spesso i genitori quando si trovano davanti al figlio in collera per  un conflitto tra pari, non sanno cosa è meglio fare: è necessario che il genitore scopra come è importante che i bambini provino l’esperienza del conflitto senza che l’adulto intervenga e si sostituisca a loro, perché questo è proprio questo che insegna al bambino come affrontare le proprie emozioni. 

Le scelte educative devono essere condivise da entrambi i genitori per ottenere un buon metodo educativo.

  • Il genitore deve cercare di essere un osservatore esterno che non cerca il colpevole, 
  • non deve fornire una soluzione al litigio, ma favorire il dialogo dopo il litigio per arrivare al raggiungimento di un accordo tra le due parti in contrasto.

 Alcuni consigli efficaci per i genitori per affrontare la rabbia del bambino in modo auto controllato:

  •  mantenere la calma e far capire al bambino che voi sapete gestire la situazione.
  •  Non è facile da parte del genitore controllare la sua ansia ma è necessario perché il bambino continuerà a lamentarsi e gridare ancora di più se voi trasmettete ansia. 
  • Date un nome all’emozione provata.
  • Evitate di sgridare.
  • Cercate un dialogo con toni pacati e fate molta attenzione alla comunicazione non verbale (espressioni del viso, gesti, timbro ecc.).
  • Per saper rispondere alla collera provata dal bambino è importante cercare di entrare in empatia con lui. Per agevolare la comunicazione empatica può essere molto utile disegnare qualcosa insieme. 

L’idea di avere un luogo specifico dove il bambino può con ritualità riporre la propria rabbia lo aiuta a controllarla: efficaci a questo scopo possono essere la Scatola della Rabbia o il Cestino della Rabbia.

  • L’adulto può costruire un “cestino della calma” contenete tante carte che rappresentano graficamente ciascuna delle attività che inducono il bambino a calmarsi, esempio: manipolare della pasta di sale, schiacciare una pallina di gomma piuma, giocare con le costruzioni e ordinarle per colore, ascoltare una musica rilassante come il suono delle onde del mare, muoversi a piacere, stirarsi ecc.

Per usare questo strumento è fondamentale creare un buon rapporto empatico con il bambino prima, per poi giungere ai passi successivi come: nominare il comportamento che ha avuto per spiegare l’azione. Invitare il bambino a rilassarsi con l’aiuto dell’adulto, fare un respiro profondo, o manipolare della pasta di sale preparandola insieme a lui.

  • all’interno della casa   si può creare uno spazio, fatto di cuscini molto grandi dove rotolare, toccare, stringere, abbracciare giochi in stoffa, proprio per offrire al bambino un po’ di tempo, dando così modo alle sue emozioni di esprimersi per raggiungere un nuovo equilibrio. 

Bibliografia 

Isabelle Filliozat ” le Emozioni dei Bambini” Ed. Pickwick, 1999.

Silvia Iaccarino – Che Rabbia!!!  –www.silviaiaccarino.it.

Daniele Novara  “Litigare fa Bene” Ed. Bur Rizzoli, 2013.