Di Dott.ssa Barbara Calcinai Psicologa – Psicoterapeuta

L’adolescenza in psicologia è stata chiamata, con un’espressione, suggestiva, “tempesta e stress”, perché è una fase dello sviluppo che vede attuarsi molti cambiamenti, anche repentini, che conducono l’individuo a instabilità e ricerca di un nuovo equilibrio. Essa può avere caratteristiche diverse da cultura a cultura e da persona a persona. 

Le rapide trasformazioni investono ogni ambito: fisico, emotivo, sociale e cognitivo. Chi entra nella fase dell’adolescenza sta lasciando l’infanzia e le sue sicurezze, ma non è ancora un adulto e questo lungo periodo incerto può comportare vulnerabilità e fragilità.  L’adolescente, infatti, per certi aspetti sente di essere ormai “grande” e di poter prendere decisioni in autonomia, ma non ha ancora l’esperienza di un adulto e continua a necessitare del sostegno di tutte le figure adulte significative che lo circondano per il confronto e i consigli. Eppure, chiedere aiuto  per l’adolescente, può diventare difficile ed emotivamente doloroso: desidera, infatti, moltissimo la sua completa autonomia dai genitori, ed per questo incline alla sperimentazione, alla ribellione, a ricercare valori diversi da quelli da quelli della sua famiglia, ma, soprattutto, a ricercare l’inclusione e l’integrazione con i coetanei; non è, però, ancora un adulto e alcuni comportamenti che attua possono essere pericolosi (sperimentazione di droghe alcol, guida spericolata, sesso non protetto ecc.). Lo sviluppo psicofisico in questa fase può essere molto veloce e non armonico, e ciò può causare problematiche legate all’adattamento.

Alcuni adolescenti, per cause multifattoriali, possono attraversare crisi di sviluppo più profonde di altri e interferenti con l’equilibrio del nucleo familiare. Eccone di seguito alcuni esempi:

– crisi rispetto alla propria identità;

– crisi rispetto al proprio progetto di vita;

– stati di isolamento, disagio nelle relazioni con i coetanei;

– sofferenze in campo amoroso;

– disagio rispetto al proprio corpo in cambiamento;

– dubbi sulla propria identità sessuale;

– tensioni con i genitori, rabbia;

– difficoltà scolastiche;

– angosce, paure e ossessioni;

È quindi sempre buona norma che genitori e insegnanti osservino attentamente i comportamenti dei ragazzi nei vari ambienti sociali, per poter attuare un’efficace prevenzione primaria, ove possibile. Spesso gli adolescenti, infatti, non sono consapevoli del dolore e del turbamento che provano, è perciò compito degli adulti di riferimento, in questi casi, cercare di approfondire la questione ed eventualmente orientarli verso un adeguato supporto.