Di Linda Savelli, dottoressa in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità

 Medical humanities, in inglese vuol dire “discipline umanistiche mediche”, ed è un’espressione che deriva dalla parola latina humanitas, che possiede anche il significato di “dignità umana” e “sentimento umano”, quindi il senso del rispetto della natura propriamente umana presente in ogni singolo individuo.

Negli USA le medical humanities si affermano quando emerge una crisi all’interno delle scienze mediche dopo la prima metà del Novecento, quando nasce un movimento contestatorio per i diritti dei pazienti, che insiste una maggior partecipazione dei malati alle scelte terapeutiche che li riguardano e una maggior responsabilizzazione dell’équipe sanitaria in caso di errore professionale o negligenza. La salute diventa una responsabilità che riguardasse tutta la comunità, anche a livello politico, e finisce per comprendere, anche aspetti e le implicazioni che esulano dalla semplice “assenza di malattia”. Salute inizia, così a significare benessere psicofisico.

Rita Charon, fin dal 1999, è stata una pioniera nel campo della complessa relazione tra medicina, narrativa e letteratura, quindi, delle medical humanities, ed è autrice del testo fondamentale “Narrative Medicine. Honoring the Stories of Hillness”, in cui esplica i benefici apportarti dall’unione di un approccio narrativo e di un approccio scientifico. Poiché l’essere umano è sempre coinvolto in narrazioni quotidiane che riguardano eventi e vissuti, anche la medicina non può sfuggire a questo meccanismo, ma, anzi, deve integrarlo al suo interno. La narrazione è, infatti, ciò che permette al paziente di fornire di significato ciò che sta vivendo e provando, ma è di grande utilità anche al medico, all’operatore sanitario in generale, che attraverso il racconto del sintomo da parte di chi lo sta sperimentando, è facilitato nella formulazione della diagnosi e del percorso di cura da poter proporre a quel determinato individuo e di cui può prevedere in questo modo, con ragionevole sicurezza, la compliance.

In sintesi, possiamo affermare che con l’espressione medical humanities, si intende una pratica della scienza medica che promuove la salute in senso olistico, includendo  anche gli aspetti economici, politici, ecologici, educativi e sociali e non semplicemente ciò che attiene all’assenza di malattia. Le medical humanities cercano ricucire lo strappo sempre più ampio che nel corso del tempo si è venuto a creare tra le differenti culture delle discipline umanistiche da una parte e delle cosiddette hard sciences dall’altra, con lo scopo di rendere il paziente più attivamente partecipe a quanto attiene ai trattamenti della sua patologia e, dunque, maggiormente in controllo di quanto lo riguarda anche nell’ambito della salute e del benessere.

Riferimenti bibliografici:

CALABRESE, S. CONTI, V. & FIORETTI, C., Che cos’è la medicina narrativa, Roma, Carocci, 2022.

CHARON, R., Narrative Medicine – Honoring the Stories of Hillness, Oxford, Oxford University Press, 2006.

TRAINA, A., Comoedia Antologia della palliata. Padova, CEDAM, 2000.