di Cristina Ghezzi, Psicologa – Psicoterapeuta

L’adolescenza è una fase delicata della vita: oltre alla maturazione sessuale e alla comparsa dei caratteri sessuali secondari, si trasforma tutto il mondo interiore dell’individuo caratterizzandosi attraverso conflitti e insicurezze: cambia rapidamente lo schema corporeo e si trasforma allo stesso modo l’ambiente psichico, ma molto più lentamente. Nel passaggio dal corpo del bambino a quello dell’adulto possono emergere problematiche da ascrivere alla non accettazione del cambiamento , fino ad arrivare a disturbi, qual l’anoressia mentale o la dismorfofobia, per esempio, soprattutto nelle ragazze. Generalmente, attraverso l’anamnesi, troviamo in questi individui difficoltà di autostima relative a un accudimento carente nella prima infanzia. Infatti, sappiamo ormai da tempo che il rapporto con il care-giver, nel primo anno di vita, è fondamentale per lo sviluppo di un Io adeguato nel bambino; è noto anche quanto le madri, talvolta, possano trovarsi in difficoltà subito dopo la nascita di un figlio, un evento comunque straordinario nella vita di una donna, dopo il quale si modifica la relazione con il proprio partner, con i familiari, la percezione di sé stesse e, in generale, il rapporto con il mondo esterno così come è stato vissuto fino a quel momento.

Per tutto il primo anno, ma anche dopo, il piccolo dipende in tutto dalla madre, ecco perché la qualità della relazione madre-bambino è così essenziale. Esiste, per esempio, il fenomeno del “baby-blues”, che è una specie di malinconia lieve che si risolve nel giro di qualche settimana ma che è comune a molte donne, mentre talvolta si può presentare una “depressione post-partum” che, invece, ha un’altra durata e un’altra intensità, ed è un disturbo dell’umore a tutti gli effetti, che può emergere entro sei-nove mesi dal parto, ma può continuare da alcuni mesi a oltre un anno. Un’altra situazione, ancora più grave, è quella della “psicosi puerperale”, che si manifesta entro una settimana/un mese dal parto, in cui possono essere presenti deliri e allucinazioni o disturbi di tipo affettivo propri della depressione.

Alla base di questi disturbi, più o meno gravi, spesso ci sono problematiche come la scarsa autostima, la paura dell’abbandono legata a difficoltà di separazione, disturbi d’ansia o depressioni precedenti al parto; ricostruendo la storia di queste pazienti, spesso ci troviamo di fronte a condizioni difficili, conflitti familiari rilevanti, traumi, abusi fisici o psicologici, mancato accudimento nell’infanzia, difficoltà attuali o pregresse che ricadono inevitabilmente sul bambino appena nato, che si trova a crescere in un clima non idoneo.

L’adolescente, che sta uscendo dall’infanzia ma non è ancora entrato nell’età adulta ed è alla ricerca della sua identità, può trovarsi di fronte a dinamiche di rapporto con i pari che sono state presenti nell’infanzia e che ripropongono delusioni, difficoltà di separazione, ferite mai rimarginate; ciò in un periodo della vita in cui le relazioni con i coetanei sono basilari perché vanno a sostituire progressivamente quelle familiari. Inoltre, in questa fase riemerge prepotentemente la sessualità, che si manifesta nell’attiva ricerca del rapporto con l’altro sesso, relazione che può presentare delle criticità se l’attaccamento al care-giver è stato problematico. Concludendo, è fondamentale seguire le donne che si apprestano a partorire, non solo da un punto di vista fisico, con i corsi preparto, che si occupano del lato fisico di questa straordinaria esperienza, ma anche da un punto di vista psicologico, per supportarle al meglio in questo momento così bello, ma anche così gravoso e pieno di responsabilità. E’, dunque, necessario, anche un percorso post-partum che coinvolga anche i padri e anche altre figure del nucleo familiare, affinché siano in grado di crescere bambini sereni che si trasformeranno in adolescenti curiosi, capaci di realizzare una propria identità, pur con tutte le difficoltà fisiologiche legate alla complessità di questa fase dell’esistenza, ma senza la sofferenza di quelle patologie che ne impediscono o ne rallentano uno sviluppo sano e armonioso.